La costruzione del tamburo

Caratteristiche tecnico-costruttive del tamburo incordato

Il tamburo che viene attualmente utilizzato dal gruppo, salvo specifici aggiornamenti del caso, è parente stretto di quello in uso presso gli eserciti europei fin dal XVI, che lo contraddistingue dai suoi predecessori, detti “Imperiali”, da due importanti caratteristiche: la prima è da attribuire al tipo di suono emesso, che passa da un suono Muto ad uno Vibrato; questa particolare emissione sonora, viene generata dall’applicazione, sulla pelle inferiore, di una piccola “Corda” di origine animale, che ha diametro di un paio di millimetri, detta “Cordiera” o “Timbro”.

Va da se, che per ridurre il peso e aumentarne la praticità, rispetto al suo predecessore, le dimensioni in altezza sono state drasticamente ridotte. Se si fossero mantenute le stesse dimensioni con l’affusto in ottone, si sarebbero superati i 5Kg, mentre con un’altezza di circa 28-30 cm, il peso corrisponde a 2,3Kg.
Descriviamo qui di seguito, le parti che compongono il tamburo usato dal nostro Gruppo.

Affusto o cassa

Come già anticipato in precedenza, la cassa del tamburo attualmente utilizzato è formato da una lamiera d’ottone di uno spessore di 0,6 mm, e un’altezza di 28-30 cm; la lamiera così dimensionata, subisce un operazione di “rullatura”, fino ad ottenere un diametro di 35,2 cm, e quindi saldata a stagno. Questa misura consente di montare “Pelli sintetiche” normalmente in commercio, con il diametro di 14” (circa 35,6 cm).

Nel 1984, si decise di costruire dei nuovi tamburi, per rendere uniformi le dimensioni in altezza, e migliorare volume e qualità del suono. Le dimensioni del nuovo Affusto, furono rilevate da tamburi utilizzati fino ad allora, eccetto un piccolo ritocco al diametro.

L’Affusto, viene preparato praticando un foro di circa 6-8 mm in una posizione poco visibile, con lo scopo di consentire la fuoriuscita dell’aria quando la pelle superiore viene percossa dalle bacchette. Altri tre fori dal diametro di 4 mm in posizione prestabilita, permettono l’ancoraggio del gruppo di “Tensionamento” della Cordiera o Timbro.

La pelle

La pelle inizialmente naturale, viene poi necessariamente sostituita da quella “Sintetica” anche perché, a partire dagl’anni 70, risultò sempre più difficile reperire sul mercato pelle naturale, preparata con una “concia” fatta a regola d’arte. In altre parole, le pelli “naturali” duravano a mala pena qualche Carnevale, e in alcuni casi si rompevano rapidamente.

Va anche considerato che, oltre ad una durata ridotta, sostituire una pelle naturale richiedeva una procedura molto dispendiosa in termini di tempo; occorreva infatti bagnare la nuova pelle, per renderne possibile il montaggio arrotolandola, con l’ausilio di un particolare attrezzo sull’apposito cerchietto e successivamente, imbastirla sul tamburo. Terminate queste operazioni, bisognava aspettare pazientemente l’asciugatura della pelle per almeno due giorni, mettendo a rischio l’uso dello strumento nei giorni di carnevale. Al contrario, la sostituzione della pelle sintetica risulta decisamente più pratica e veloce (20 min.) e il suo utilizzo porta altri vantaggi come poter suonare anche sotto la poggia senza cali di prestazione, grazie alla proprietà di non assorbire l’umidità. L’unico svantaggio è che il suono risulta più metallico.

La "cordiera" o "timbro"

Si tratta di un cordino intrecciato di materiale organico (in Budello o Nervo), lungo circa un metro e con un diametro di 2 mm, che viene montato a contatto della pelle inferiore del tamburo, ed ancorato su un apposita “Meccanica”.

La “Meccanica”, che è stata costruita su un progetto interno al gruppo, posiziona e tiene la cordiera a contatto della pelle inferiore ed è costituita da un “Pomello” filettato, che agisce su un asta esagonale scorrevole, il cui movimento, permette di regolare la tensione della Cordiera, determinando il suono più o meno vibrato. Percuotendo infatti la pelle superiore del tamburo, si ottiene una conseguente flessione o movimento della pelle inferiore, dovuta alla spinta dell’aria all’nterno dell’affusto, che fa vibrare la Cordiera generando il suono “Vibrato”.

Il cerchio

È costituito da tre sottili listelli di faggio incollati fra di loro che determinano uno spessore totale di 8-9 mm, per un’altezza di 4 cm ed un diametro interno di 35,7 cm.

Sul tamburo ne vengono montati due, uno sulla pelle superiore ed uno su quella inferiore. I cerchi vengono preparati con dieci fori equidistanti fra loro, con un diametro di 9 mm. Al cerchio inferiore, vengono aggiunti due orifizi rettangolari a 180 gradi, che permettono il passaggio della Cordiera. I due cerchi così preparati, possono accogliere la corda che servirà a tendere le due pelli montate sul tamburo.

La corda

In origine era di canapa, purtroppo non è più reperibile sul mercato, almeno quella a “quattro principi” con un diametro di 8 mm. La corda che viene utilizzata attualmente, è in “Poliestere”, e ne servono circa dodici metri per completare un tamburo.

Essa va preparata come segue: ad una estremità si crea un “occhiello”, formato e legato con un sottilissimo cordino di Nylon Cerato, all’altra estremità, “intestata”, fissandola con il cordino in Nylon, ad evitare che si scomponga.

Il passante

E’ un particolare in cuoio di forma trapezoidale, che ha un’altezza di circa 6 cm ed assume la forma di “tubetto” dopo averne cucito i due lembi.

Sul tamburo attualmente in dotazione al gruppo, ne servono dieci, in cui viene passata la corda che tiene uniti i cerchi su tutta la circonferenza della cassa del tamburo.
La loro funzione, é quella di tendere ulteriormente la corda che assembla il tamburo, e di conseguenza anche le due pelli.

Il peso del tamburo assemblato con tutti i particolari descritti, è di circa 4 Kg.

La grancassa

E’ lo strumento che completa la caratteristica armonica del nostro Gruppo.

Attualmente viene utilizzato uno strumento acquistato da un artigiano specializzato nella costruzione di ogni tipo di strumento a percussione che originariamente era dotata di una meccanica di “Tensionamento “ delle pelli (Sintetiche) da 22”, in acciaio.

Al fine di alleggerire il più possibile lo strumento e per renderlo più simile allo stile dei tamburi, si è deciso di eliminare questa meccanica, adottando lo stesso tipo di tiraggio delle pelli, con corda e passanti.

Il peso dello strumento è di 5,6 Kg con l’incordatura tradizionale, rispetto ai 7,8 Kg di prima.